CHE COSA è LA VIOLENZA SULLE DONNE

 

 

La violenza nei confronti delle donne sono tutti gli atti di violenza fondati sulla discriminazione di genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata. Per definire cosa sia una violenza contro una donna ci viene in aiuto la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, nota anche come Convenzione di Istanbul.

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  • A) l’espressione “violenza domestica” designa tutti gli atti di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo familiare o tra attuali o precedenti coniugi o partner, indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima;

  • B) con il termine “genere” ci si riferisce a ruoli, comportamenti, attività e attributi socialmente costruiti che una determinata società considera appropriati per donne e uomini;

  • C) l’espressione “violenza contro le donne basata sul genere” designa qualsiasi violenza diretta contro una donna in quanto tale, o che colpisce le donne in modo sproporzionato;

  •  D) per “vittima” si intende qualsiasi persona fisica che subisce gli atti o i comportamenti di cui ai precedenti commi a e b;

  •  E) con il termine “donne” sono da intendersi anche le ragazze di meno di 18 anni.

QUALI SONO LE FORME DI VIOLENZA CONTRO LE DONNE?

 

 

Le violenze mettono le donne in una condizione di vulnerabilità e sono agite sulle stesse senza distinzioni di età, razza, religione o classe sociale, ma in modo simile in tutte le comunità e in tutto il mondo. La violenza contro le donne è un fenomeno culturale,

trasversale, universale. E’ considerata una grave forma di discriminazione ed una grave violazione dei diritti umani ed è persino paragonata alla tortura. Come essa può essere attuata in varie forme, impariamo a riconoscerle:

Violenza Fisica

è tesa a determinare la sottomissione della donna, è esercitata attraverso atti di aggressione fisica, come schiaffi, pugni, calci, atti commessi con l’uso di armi, morsi, storcere un braccio, strangolatura, soffocamento, spintoni, pressioni, segregazione e altre forme di violenza che causano lesioni fisiche di diversa entità. La violenza fisica agita contro una donna in stato di gravidanza è maggiormente grave.

Violenza Psicologica

è agita attraverso comportamenti verbali e non verbali come l’intimidazione, le minacce, gli insulti, le vessazioni, le umiliazioni, l’isolamento dagli amici e dalla famiglia, la sorveglianza, la segregazione, con il fine di denigrare, svalutare, distruggere la donna, affermandone lo stato di inferiorità e subordinazione.

Violenza Sessuale

include ogni tipo di rapporto fisico di natura sessuale non consenziente, come lo stupro, l’aggressione sessuale, la molestia sessuale, lo sfruttamento sessuale, la costrizione ad avere rapporti sessuali con terzi, contatti sessuali sul web e altre forme di violenza sessuale. L’elemento centrale è l’assenza di consenso da parte della donna o la revoca dello stesso anche ad atto sessuale già iniziato. La violenza sessuale offende la libertà della donna di autodeterminarsi nella propria sessualità, pertanto, la violenza sessuale non ricomprende solo gli atti sessuali subiti dalla donna per costrizione ma anche quelli commessi dalla stessa per induzione. Oggi, la violenza sessuale è riconosciuta anche nell’ambito della relazione con il coniuge/convivente come ulteriore manifestazione violenta attuata dietro la minaccia di morte o di maltrattamento in ambiente domestico o, in generale, nella sfera intima.

Violenza Economica

comprende il controllo o l’impedimento del diritto di accesso alle risorse economiche e finanziarie. Può includere il controllo dei soldi, dello stipendio, la negazione dell’accesso al bancomat, al lavoro, il divieto di studio e l’isolamento sociale. Questa forma di violenza è attuata, soprattutto, in sede domestica ed è finalizzata a scoraggiare la donna a separarsi, per il fondato timore di trovarsi senza adeguate risorse economiche.

Violenza Domestica

attuata nelle mura domestiche attraverso le altre forme di violenza in maniera continuata e ciclica. È la più diffusa ed è quella con maggiori ripercussioni sulla salute psicofisica della donna e, spesso, sulla sua vita.

Violenza Assistita

è la violenza subita dai figli minori per il solo fatto di assistere o percepire la violenza fisica, verbale, psicologica, economica, sessuale agita sulla figura di riferimento all’interno delle mura domestiche come la madre. La violenza assistita si ha anche nel caso di stalking subito dalla loro madre.

Violenza sui Diritti Riproduttivi

comprende la negazione del diritto alla salute riproduttiva, l’obbligo di gravidanza e maternità, la sterilizzazione forzata, l’aborto coatto e altre forme di violenza contro i diritti riproduttivi.

Stalking

si intendono tutti gli atti assillanti ali da creare persecuzione e ingenerare nella donna la paura e l’ansia per la propria sicurezza e vita o da costringerla a modificare le abitudini di vita. Comprendono: continue telefonate, continui regali indesiderati, abuso delle messaggerie e chat (Whatsapp, Telegram, Messanger), dei social network e delle mail,pedinamenti, persistenti visite indesiderate e controllo dei movimenti.

Violenza Simbolica

include la rappresentazione stereotipata delle donne nei media e nella cultura popolare. Questa forma promuove idee di matrice patriarcale sulla natura e sul ruolo subordinato delle donne nella società, rafforzando gli atteggiamenti sessisti e discriminanti.

Violenza Digitale

questa forma di violenza è legata all’uso di internet e della tecnologia per attaccare, minacciare o intimidire una donna. Include il cyberbullismo, lo stalking online, il revenge porn ossia la diffusione di immagini o video intimi senza il consenso della donna.

Valutare il pericolo

Valutare il grado di pericolosità di un atto violento dipende da vari fattori, tra cui la tipologia di violenza, la frequenza e la gravità degli atti commessi, la presenza di armi, la storia dell’aggressore e il contesto in cui si verificano gli episodi di violenza (Leggi il modello PDF).

Per valutare il grado di pericolosità di un atto violento è possibile rivolgersi alle operatrici dei centri antiviolenza, che possono valutare il rischio fornendo un supporto adeguato e personalizzato in base alla situazione specifica.

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Chiama il numero di emergenza senza esitare, né rimandare: in caso di aggressione fisica o minaccia di aggressione fisica; se si è vittima di violenza psicologica; se si sta fuggendo con i figli; se l’aggressore possiede armi. È sempre possibile chiamare, anche quando il telefono non ha credito, è senza Sim o bloccato in qualsiasi orario e da donne italiane e straniere.

YOUPOL

Scaricando l’app potrai trasmettere in tempo reale messaggi ed immagini agli operatori della Polizia di Stato. Per chi non vuole registrarsi fornendo i propri dati, è prevista la possibilità di fare segnalazioni in forma anonima. Anche chi è stato testimone diretto o indiretto – per esempio i vicini di casa –  può denunciare il fatto all’autorità di polizia, inviando un messaggio anche con foto e video.

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Chiama gli operatori, ti assicureranno l’anonimato, il sostegno psicologico e giuridico, e tutte le indicazione di strutture pubbliche e private presenti sul territorio a cui rivolgersi. 
Il servizio multilingue, attivo 24 ore su 24 dà una prima risposta immediata e contribuisce all’emersione delle richieste di aiuto favorite dalla garanzia dell’anonimato.

Rivolgiti a Giuridicamente Libera

troverai le operatrici che ascolteranno la tua storia e la tua richiesta. Ogni operatrice, senza imporre alcuna scelta, valuterà il rischio e la necessità di una casa rifugio di protezione. Elaborerà con te un piano di aiuto adeguato e personalizzato per uscire dalla situazione di violenza. Nel nostro centro antiviolenza verrai accolta gratuitamente senza alcun giudizio morale, religioso o fisico.

06 21119202

Siamo pronte a risponderti  tutti i giorni, h24. Puoi chiamare, inviare messaggi Whatsapp e richiedere un appuntamento alla nostra sede

Per una donna è fondamentale essere ascoltata e creduta.

Raccontare qualsiasi violenza e, spesso, averne percezione e consapevolezza, è complicato per una donna perché il contesto sociale ignora le tracce della violenza e, anzi, ne rende la donna responsabile e provocatrice.

In ambito domestico, il vissuto violento si sviluppa nella relazione affettiva e intima con un uomo, in casa. Il silenzio è difficile da rompere, come la relazione.

Così, l’ascolto specializzato diventa il primo, importante strumento per infondere fiducia nelle donne che si rivolgono ai centri antiviolenza e/o ai commissariati per la denuncia.

“Le donne vivono disperse nelle case degli uomini, vivono in mezzo agli uomini, cui sono legate dai vincoli creati dalla casa, dal lavoro, dagli interessi economici, dalla condizione sociale”, Simone De Beauvoir

E’ importante sottolineare che la spirale della violenza non è un processo lineare o che la donna sia obbligata a sottoporsi a tutte le fasi per essere legittimata a liberarsene: la violenza può essere interrotta in qualsiasi fase, attraverso la presa di coscienza, il percorso di riconoscimento e uscita dalla violenza, il processo di autodeterminazione e libertà, il superamento di stereotipi di genere, il sostegno esterno, la denuncia, la separazione. Se il ciclo della violenza non viene interrotto, si cronicizza e acutizza in una escalation che può portare ad epiloghi tragici. Per questo è importante rendersi conto che c’è sempre un profilo di pericolosità della violenza che è doveroso valutare per se stesse i proprio figli.

La spirale della violenza

Sai cosa è la spirale della violenza?

Le violenze descritte coesistono o si susseguono in una spirale, in un ciclo che descrive come l’abuso si evolve e intensifica nel tempo. E’ la psicologa americana Lenore Walker che nel 1981 elaborò la “teoria del ciclo della violenza” dopo aver analizzato un centinaio di storie di violenza, raccontate dalle donne che si rivolgevano ai primi gruppi d’aiuto. Lei stessa schematizzo in 7 tappe il progressivo e rovinoso vortice in cui la donna viene inghiottita dalla violenza continuativa, sistematica e ciclica da parte del partner violento. Vediamoli insieme.

  1. Intimidazione: insieme di comportamenti (minacce, sguardi, mostrare armi, rompere oggetti) tesi a ingenerare paura nella donna.
  2. Isolamento: serie di atti finalizzati a creare “terra bruciata” intorno alla donna, attraverso al rottura dei rapporti amicali e familiari, la coltivazione di hobby e i rapporti lavorativi e, spesso, lo stesso lavoro.
  3. Svalorizzazione: comportamento svalutante tendente a sminuire la donna nelle sue capacità al fine di farle perdere autostima, indebolirla e renderla controllabile.
  4. Segregazione: la svalutazione, la denigrazione e l’isolamento generano la segregazione della donna, annichilita nella sua capacità e libertà di autodeterminarsi.
  5. Aggressione fisica/sessuale: violenza fisica e sessuale tendente a impedire alla donna di uscire dalla relazione violenta e a ripristinare l’equilibrio dominante.
  6. Falsa riappacificazione: false richieste di perdono, regali, manifestazioni d’amore e iperaccudimento, finalizzati a disorientare la donna e determinare nella stessa la convinzione dell’eccezionalità degli episodi o di un cambiamento positivo.
  7. Ricatto sui figli: minaccia reiterata di togliere alla donna i propri figli in caso di separazione.

Uscire subito dalla violenza È una responsabilità verso te stessa e il tuo futuro.

È importante ricordare che uscire dalla violenza non è mai facile e può richiedere tempo e supporto. Ci sono molte organizzazioni che possono offrirti aiuto, quindi non esitare chiama se ti trovi in una situazione di pericolo.

Disegno sulla responsabilità della violenza

La responsabilità della violenza

Una violenza non può mai essere indotta da te. La responsabilità dell’abuso è esclusivamente dell’aggressore, di qualsiasi uomo della tua vita che scelga di usare la forza, la coercizione o l’intimidazione per controllarti o punirti. Non può essere mai colpa tua.

disegno sui sensi di colpa nella violenza di genere

I sensi di colpa

La violenza costringe a sopportare sentimenti di colpa, vergogna e inadeguatezza senza considerare il sistema culturale che giudica e stigmatizza le donne. La colpa di un atto violento non può essere mai colpa della vittima. Non avremo mai dubbi con te.

disegno sul diritto di vivere al sicuro di ogni donna

Hai il diritto di vivere al sicuro

Tutte le donne hanno il diritto di essere al sicuro e di vivere libere dalla violenza e dall’abuso. La violenza non può esistere e non dipende da come ti comporti, da ciò che indossi o da chi frequenti. Chi ti dice il contrario agisce o giustifica la violenza e questo non puoi accetarlo.